TRA IL CIELO E LA LINEA
Ti scrivo come a una sorella in arte, o in acqua…
E’ stato quasi un battesimo il percorso iniziato insieme,
te con le tue linee conchiuse, io con le mie astrazioni…
Hai lo sguardo del mare nelle linee di sabbia
e la dissolvenza del colore nel cuore dell’orizzonte.
Non poteva che appartenere al silenzio la matericità rarefatta della terra
che si fa polvere lunare e ondeggia nel “mare del silenzio”.
E alla luce appartiene ogni colore, volutamente inespresso,
ogni assenza diventa così luminosa presenza dell’universo,
nell’infinito distendersi del segno. Solco e traccia,
presenza umana e meditazione (come piccoli giardini zen
o misteriosi “segni” circolari venuti chissà da dove…).
E poi ancora mi dici che il respiro dell’onda è diventato il tuo pensiero
e ne deponi, come conchiglie, i segni: piccole tracce di terra dense di colore.
E ti ricordi quando, giorni fa,
un raggio di sole si è impresso nel solco di un tuo pensiero di donna di oggi,
che percorre le strade dell’ordine universale.
E la linea, dolce, sinuosa resta l’apice naturale di ogni infinito,
ha il graffio nero di grafite e l’intelligenza dell’uomo che incide di senso la vita.
Nicoletta Di Gregorio