Gioca con me
Il gioco è un affare da bambini, ma il gioco che l’adulto desidererebbe davvero fare è quello che consente di “ritornare bambini”. Ritornare ad una attività creativa che assorbe l’attenzione, che ci concentra, ma senza uno scopo, né una utilità certa.La gratuità è l’essenza del gioco ed è proprio la cosa che gli adulti normalmente dimenticano: è tipico dell’adulto fare qualcosa “per” ottenere, spiegare, dimostrare, giustificare. Un bambino fa le cose perché sono belle.Cecilia Falasca ha ideato un “mezzo” che ci riporta al senso di “gratuità”, al senso del puro gioco, fatto per la semplice ragione di realizzar qualcosa di bello: mette in moto la fantasia, ci concentra sull’ottenimento di una combinazione estetica. Ci riavvicina alla libertà di giocare per il gusto di farlo, ci restituisce l’azione disinteressata. Ma mentre noi accettiamo di giocare il gioco proposto, accettiamo di ritornare intimamente a quello che non avremmo mai voluto abbandonare ma che il vivere ci ha costretto ad accettare. Dunque, non era un banale giochetto ma un modo per ricordarci la parte più bella di quello che siamo stati e che vorremmo ancora essere.
Antonio Zimarino
critico d’arte
1 commento:
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